Che cosa è
La malattia di von Willebrand rappresenta il più frequente disordine emorragico ereditario, colpendo circa l’1-2% della popolazione (1 ogni 800-1.000 nati) indipendentemente dal sesso, ed è dovuto alla mutazione di un gene localizzato sul braccio corto del cromosoma 12 che comporta una carenza del fattore von Willebrand (vWF) o una sua inadeguatezza funzionale.
La modalità di trasmissione di questa patologia può essere autosomica dominante o recessiva, a seconda della specifica tipologia di difetto.
Il vWF viene prodotto dalle cellule endoteliali e dai megacariociti, ed ha le seguenti funzioni: contribuire all’adesione piastrinica all’endotelio danneggiato, favorire l’aggregazione piastrinica, trasportare il fattore VIII (FVIII) e proteggerlo dalla degradazione enzimatica. Dunque, un difetto qualitativo o quantitativo del vWF determina un eccessivo sanguinamento dovuto sia alle ridotte concentrazioni del FVIII che all’alterata adesione e aggregazione piastrinica.
Sintomi
I pazienti affetti da questa condizione sono soggetti soprattutto a sanguinamenti muco-cutanei, in particolare ecchimosi anche dopo traumi di lieve entità, epistassi intense e prolungate, gengivorragie. Frequenti sono le emorragie gastroenteriche e le donne possono andare incontro a meno-metrorragie (cicli mestruali abbondanti e prolungati). I pazienti con difetto grave possono anche sperimentare emartri (sanguinamenti intra-articolari).
La malattia, a seconda del tipo di deficit, viene classificata in tre tipologie principali:
- Il tipo 1, in cui si ha un difetto quantitativo parziale di vWF ed interessa il 75 % dei pazienti affetti da questa malattia.
- Il tipo 2, in cui si ha un difetto qualitativo del fattore del vWF e si suddivide a sua volta in quattro sottotipi (2A,2B,2M,2N).
- Il tipo 3, in cui si ha un difetto quantitativo grave per completa assenza del vWF.
Diagnosi
Tutte le volte che il paziente presenta emorragie muco-cutanee significative, emorragie prolungate per ferite lievi, epistassi o emorragie gastroenteriche spontanee vi è indicazione a eseguire alcuni test di laboratorio. In particolare, saranno indicativi il tempo di emorragia o il suo surrogato, il tempo di chiusura, e il tempo di tromboplastina parziale attivato che risulteranno in genere allungatati; il test di aggregazione piastrinica alla ristocetina potrà risultare ridotto, o incrementato nel caso di malattia di von Willebrand tipo 2B. Di fondamentale importanza è il dosaggio dell’attività del vWF attraverso il test del cofattore ristocetinico e il dosaggio dell’antigene del vWF che risulteranno ridotti. Una volta conclusa la diagnosi è consigliabile uno screening familiare per individuare altri possibili membri affetti.
Terapia
Nel tipo 1, 2A, 2M viene in genere utilizzata la desmopressina somministrata per via endovenosa o sottocutanea che determina il rilascio in circolo del vWF da parte dei depositi delle cellule endoteliali.
Nel tipo 2B e nel tipo 3 ci si avvale di una terapia sostitutiva con concentrati che contengono il FVIII e il vWF.
Nelle forme più gravi il trattamento può essere eseguito in profilassi, ovvero somministrando il concentrato di FVIII/vWF 2-3 volte a settimana.
Gli antifibrinolitici possono essere utilizzati per sanguinamenti minori o comunque in associazione alla desmopressina e se necessario anche al concentrato di FVIII/vWF.
I pazienti necessitano di essere trattati sia a domanda ma soprattutto in profilassi di interventi chirurgici, estrazioni dentarie e manovre invasive.
Prognosi
La malattia di von Willebrand tipo 1 e tipo 2 ha un andamento benigno caratterizzato da una sintomatologia variabile anche da paziente a paziente. Inoltre la terapia sostitutiva e la desmopressina somministrate all’occorrenza o in profilassi, sono terapie molto efficaci. La malattia di von Willebrand tipo 3 ha delle manifestazioni emorragiche più gravi, ma che comunque con una profilassi regolare e a lungo termine possono essere controllate. L’insorgenza di inibitore contro il vWF è un evento molto raro, e che colpisce fondamentalmente solo i pazienti affetti da malattia di von Willebrand tipo 3.
Codice esenzione
RDG020
A chi rivolgersi
Centro di Riferimento e Coordinamento Regionale per le Malattie Emorragiche (bambini e adulti) – Ematologia, Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione, Università Sapienza, AOU Policlinico Umberto I, Via Benevento 27a, 1° piano.
Referenti: Dott.ssa Cristina Santoro, Dott.ssa Erminia Baldacci, Dott. Antonio Chistolini
Per prenotare una prima visita per adulti e bambini scrivere a:
gruppogz@gmail.com
Per saperne di più
Associazione Italiana Centri Emofilia (AICE) (https://aiceonline.org/)
Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo) (https://fedemo.it/)
Fondazione Paracelso (associazione pazienti) (https://www.fondazioneparacelso.it/)
Associazione Emofilici Lazio (AEL) (https://www.aelonlus.it/)